Scafati, diffamazione social contro Mario Santocchio: condanna per il sindaco
Il post pubblicato nel 2017 riportava una frase specifica: “quello che cerca di essere candidato alle elezioni politiche in cambio di un finanziamento di 5 milioni di euro ad un gruppo di Casalesi capeggiati da Di Caterino,” una dichiarazione che la Corte ha definito non solo “falsa” ma anche “estremamente lesiva della reputazione di un avversario politico”, in questo caso Santocchio, schierato in posizione contrapposta ad Aliberti.
La sentenza evidenzia inoltre che la scelta di una sanzione pecuniaria è dovuta alla funzione della Cassazione, che ha subordinato l’applicazione di una pena detentiva alla “necessaria verifica dell’eccezionale gravità” della condotta. Nonostante questo, la Corte ha comunque ribadito il suo giudizio sull’episodio, affermando che “la diffamazione aggravata per cui è stato condannato Aliberti si distingue per una gravità obiettiva e per il contesto elettorale in cui è stata posta in essere”.
La Corte ha respinto la richiesta della difesa di concedere circostanze attenuanti generiche, spiegando che tali circostanze “richiedono elementi di segno positivo”, che nel caso di Aliberti non sono emersi. I giudici hanno ricordato che “l’assenza di qualsivoglia comportamento resipiscente” da parte dell’imputato impedisce l’applicazione di attenuanti, sottolineando che Aliberti “non ha mai mostrato pentimento o segnali di ritrattazione” per il grave danno reputazionale inflitto a Santocchio. La decisione, dunque, si basa sulla presenza di elementi positivi nella condotta dell’imputato, e in mancanza di questi, “il diniego delle attenuanti è pienamente giustificato”.
Mario Santocchio ha espresso soddisfazione per la decisione dei giudici. “Questa è la riprova che sono stato sempre oggetto di diffamazione da parte di Aliberti e che certifica che è disposto a tutto per vincere le battaglie politiche. Con tale sentenza, Aliberti è ufficialmente un pregiudicato per reato di diffamazione”, ha dichiarato con fermezza.